Peppe Dell’Acqua – già direttore del DSM di Trieste

“Aderisco alla campagna.
Condivido la particolare attenzione che pone alla questione della risorse, delle forme di spesa, delle valutazioni, dei dispositivi organizzativi.
Penso che all’appello debba far seguito una larga e paziente iniziativa politica.
Un cantiere per la salute mentale è già aperto e l’adesione a questo appello ne è una prova.
Ovunque accadono cose straordinarie e ricche di futuro, di partecipazione, di impegni organizzativi.
In troppe regioni tuttavia, in molte università, in quasi tutte le aziende sanitarie la preoccupazione per le cure, i diritti, i bisogni delle persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale è all’ultimo posto. L’assenza del governo centrale è drammatica.
Un intervento legislativo che sia una chiamata sulla scena del governo centrale è, credo, un passaggio obbligato.
La proposta della legge 2233, fatto salvo la denuncia sullo stato dell’arte che condivido, non affronta il problema e non fa proposte che possano veramente avviare il cambiamento che molti ritengono non più rinviabile.
Per questo non condivido l’affermazione “…non ci persuadono le argomentazioni di chi propone modifiche o integrazioni legislative”. Io sono tra quelli che propone la discussione di una legge che affronti tutte le questioni ben dette in quest’appello e che pretendono una forte ripresa di impegno di governo. sono certo che tutti i sottoscrittori di quest’appello vorranno discutere, arricchire e partecipare al “cantiere” della salute mentale.”