A cura di Barbara D’Avanzo e Antonio Maone

La coprogettazione (co-design, co-production) degli interventi in salute mentale è un approccio che coinvolge attivamente tutti gli attori (istituzioni, servizi sanitari, enti del terzo settore, persone con esperienza diretta di disagio psichico e loro familiari) nella definizione, progettazione e realizzazione di servizi e azioni di cura, inclusione sociale e prevenzione. È un modello che ha registrato uno sviluppo significativo negli ultimi anni. Una revisione sistematica di 43 studi condotta da Chinsen et al. apparsa su The Lancet Child & Adolescent Health nel numero di aprile 2025 (1), ha rilevato la necessità di lavorare su questi temi con un approccio metodologico più robusto, con studi meno eterogenei e più confrontabili, data l’importanza di supportare l’efficacia nella pratica della coprogettazione degli interventi per gli adolescenti e i giovani. L’assenza di evidenze di una maggiore efficacia degli interventi sviluppati o adattati in coprogettazione solleverebbe domande importanti sulla qualità degli studi, del reale coinvolgimento dei diretti interessati e dei possibili motivi alla base della possibile irrilevanza del coinvolgimento dei diretti interessati nella definizione di strategie più inclusive ed efficaci. Analoghe osservazioni e raccomandazioni per la ricerca erano state riportate in una revisione australiana su Mental Health & Prevention del dicembre 2024.

Un’altra review di Shanaz et al. sul numero di agosto 2025 di Health Expectations ha analizzato, in particolare, interventi di co-design rivolti a giovani appartenenti a minoranze etniche (2), e ha rilevato analoghi limiti metodologici, e ha raccomandato la necessità di partire dal riconoscimento di bisogni a cui quelle comunità attribuiscono priorità.
In definitiva, accanto alle indubbie e documentate potenzialità di queste pratiche promettenti, emergono delle criticità circa la reale consistenza della loro implementazione e sulla qualità metodologica nella ricerca.

Alcune di queste osservazioni sostanzialmente ricalcano quanto riportato in un interessante articolo apparso nel 2023 su Lancet Psichiatry, nella sezione Personal View (3). Gli autori di questo contributo, sulla base della loro esperienza in un progetto di ricerca in Canada, sottolineano quanto sia cruciale che il coinvolgimento degli utenti debba essere autentico, ovvero in grado di dare una voce all’esperienza vissuta che altrimenti non avrebbe una reale rappresentazione. Se questo processo ha invece luogo in modo forzato o imposto dall’alto o per esigenze della ricerca, o senza un appropriato training, si rischia di ottenere un coinvolgimento inautentico e tokenistico. Dobbiamo ancora lavorare sull’identificazione delle barriere che di fatto limitano il coinvolgimento del paziente nel contesto della ricerca, e mettere bene in chiaro come i concetti chiave di empowerment, fluidità e flessibilità possano affrontare con successo alcune di queste barriere.

Riferimenti bibliografici

  1. Chinsen A, Berg A, Nielsen S, et al. Co-design methodologies to develop mental health interventions with young people: a systematic review. The Lancet Child & Adolescent Health 2025; 9 (6): 413-25 https://www.thelancet.com/journals/lanchi/article/PIIS2352-4642(25)00063-X/abstract
  2. Shahnaz I, Rose-Clarke K, Michelson D, Gronholm PC. Codesign of Mental Health Interventions With Young People From Racially Minoritised Populations: A Systematic Review of Methods and Outcomes. Health Expect 2025;28(2):e70204 https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/hex.70204
  3. Prebeg M, Patton M, Desai R, Smith M, Krause K, Butcher N, Monga S. From participants to partners: reconceptualising authentic patient engagement roles in youth mental health research. Lancet Psychiatry 2023;10(2):139-145. https://www.thelancet.com/journals/lanpsy/article/PIIS2215-0366(22)00377-7/abstract
  4. Juras A, Reavley N, Mehr M, Wang S, Nguyen T, Santosa S, et al. “No co-design process can ever truly cater to every single person”: Perspectives of young people in Australia on co-design for the prevention of mental health challenges. Mental Health and Prevention 2025;38: 200414. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2212657025000248