È online il numero 30 della Nuova Rassegna di Studi Psichiatrici, che si apre con due editoriali.
Il primo, a firma di Edvige Facchi, Nadia Magnani e Giuseppe Cardamone, intitolato “La rivoluzione gentile”, richiama l’attenzione sull’importanza della gentilezza nelle relazioni e in particolare nelle relazioni di cura, in un’epoca in cui sono a rischio i valori fondamentali della libertà, della democrazia, dei diritti; un’epoca segnata da incertezza, insicurezza, aggressività e dimensioni securitarie, che costituiscono fonti di malessere per tutti, incluso i curanti.
Nell’attuale spaesamento, la gentilezza può contribuire a trasmettere e declinare il valore della salute mentale di comunità, il valore della cura e dell’etica di una sanità pubblica.
Il secondo editoriale, di Stefania Borghetti, esplora il tema della “psichiatria gentile”, sottolineando come la gentilezza debba essere considerata non solo una scelta etica, ma anche tecnica. Essa è vista come strumento fondamentale per affrontare la diversità in modo costruttivo, facilitando il dialogo e il rispetto dei diritti di ogni persona.

Il numero raccoglie inoltre contributi di vari autori sui seguenti temi:

  • Integrazione sociosanitaria, cooperazione sociale e benessere mentale di comunità, proponendo la sfida di una rinnovata epistemologia della complessità.
  • Il concetto di recovery e le pratiche orientate alla sua realizzazione, con un’analisi degli ostacoli possibili.
  • Un’analisi dell’etnopsichiatria applicata alle depressioni vitali, che si pone in antagonismo con una prospettiva invariante tra le diverse culture, vitalistica e umorale della fenomenologia depressiva.
  • Un report aggiornato sulle crisi parossistiche non epilettiche e le difficoltà diagnostiche connesse.
  • Una riflessione sulle sovrapposizioni cliniche e neurobiologiche tra schizofrenia e disturbo borderline di personalità, con focus sull’utilizzo della clozapina.
  • L’importanza del lavoro con i gruppi e la necessità di percorsi formativi sulle tecniche gruppali per tutte le figure professionali.
  • Un modello formativo innovativo per i servizi di salute mentale, basato su pratiche dialogiche e democratiche, volto al superamento della rigidità istituzionale, basato sul confronto tra esperienze territoriali diverse e su un approccio intergenerazionale e interculturale.
  • Testimonianze di utenti “esperti per esperienza” che, con il supporto di professionisti, possono tradursi in buone pratiche e in specifiche metodologie di intervento orientate alla recovery.
  • Un case report su un esordio psicotico in adolescenza con copresenza di psicosi schizofrenica e sindrome di Fregoli.
  • Una riflessione sullo sviluppo della consapevolezza secondo il programma Mindfulness Based Stress Reduction, attraverso la metafora del viaggio.
  • Un’indagine sugli atteggiamenti degli operatori delle strutture residenziali rispetto alla recovery.
  • Una riflessione sull’ambulatorio a libero accesso per persone senza dimora, attivo presso la Stazione Termini di Roma.
  • Un ricordo di Guglielmo Lippi Francesconi, direttore del manicomio di Maggiano tra il 1936 e il 1944, ucciso dai nazisti, e la recente fondazione del Centro Studi a lui dedicato.
  • Le recensioni di alcune pubblicazioni

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