di Pietro Pellegrini*

La fase 2 della pandemia da Covid-19, caratterizzata da una graduale riapertura delle attività, anche per i soggetti fragili, le persone in cura presso i DSM-DP implica la necessità di attuare adattamenti ai luoghi, per i quali le caratteristiche non sono solo quelle delle strutture sanitarie, né quelle dei posti di lavoro. Si tratta di spazi ove si sviluppano attività individuali con un contesto di riferimento in genere gruppale di medie dimensioni, 15-30 persone.

Una condizione che oggi non è riproponibile. Occorre quindi ripartire assicurando attività individuali ed un forte adattamento degli spazi, per assicurare la sicurezza e fare una valutazione dei rischi infettivi. Dall’altro occorre coniugare la casa (il restate a casa), quindi la sicurezza da limitazione, con forme di ripresa della socialità a partire dalla persona e dalla sua famiglia per costruire forme di microcomunità, microzone, come ambito di ripartenza, per la ricostruzione della socialità sicura, in grado di prevenire l’infezione, monitorare il microgruppo mediante la responsabilizzazione e il protagonismo delle persone.

In questo contributo vengono proposti due criteri: il primo per la valutazione del Rischio di contagio (RC) nella situazione e l’altro per considerare i DSM-DP come parte di un sotto-insieme comunitario che si impegna a collaborare per la prevenzione della Covid-19.

A. Valutare Il rischio di Contagio (RC)

Facendo riferimento al DPCM 26 aprile 2020 al Manuale dell’Associazione Nazionale Medici di Azienda[1] si possono ricavare elementi per valutare il rischio di contagio adattando i criteri individuati alla situazione dei DSM-DP, per le attività svolte dalle cooperative, la formazione e il lavoro ma anche le attività riabilitative.

Rischio di contagio (RC) si può ricavare con la formula RC= (AT+T+AL+M) X P , in quanto dipende da:

AT = Condizione territoriale e ambientale ricavata dagli indici l’indice Rt che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva quale è quella da SARS-CoV-2. Varia nel tempo (da 1 minima diffusione a 4 massima) e viene aggiornato periodicamente dal Ministero della Salute[2].

Questo indice derivato da:

  • Incidenza cumulativa (da inizio epidemia-al momento della rilevazione)/100mila ab.: a) (0-50 casi/100mila; b) 51-100/100mila; c) 101-200/100mila; d) 201-500/100mila; e) oltre 500/100mila).
  • Incidenza settimanale /100mila ab.: a) < a 1000/100mila; b) 1001-2000/100mila; c) 2001-3000/100mila; d) 3001-4000/100mila; e) 4001-5000/100mila; oltre 5000 .

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità in base all’incidenza settimanale sono individuati quattro livelli: Q1 bassa (<1,5); Q2 intermedia bassa (1,5-3,5); Q3 intermedia alta (3,5-10); Q4 alta (> a 10). Il punteggio va da 1 a 4 (Q1 =1; Q2=2; Q3=3; Q4=4).

T = Trasporti indica il mezzo e il tempo utilizzato per il tragitto da casa al luogo di attività: solitario (auto o piedi, bicicletta), mezzo pubblico meno di 1 ora di viaggio, mezzo pubblico più di un’ora di viaggio, più mezzi pubblici e oltre un’ora.

AL = Condizioni di sicurezza sul lavoro /attività: valuta come sono organizzati ingressi, distanziamento interpersonale, livello di pulizia e sanificazioni, disponibilità e utilizzo appropriato di DPI, organizzazione del lavoro (vedasi allegati 4 e 6 DPCM 26 aprile 2020).

M = Mansione/contatti indica il rischio di contatto con le altre persone Covid-positive o sospetti; contatto sistematico con il pubblico; contatto saltuario con il pubblico; altre mansioni.

P= Persona indica le caratteristiche della persona sia per età se superiore a 60 anni, per pluripatologie, una patologia cronica grave, abitudine tabagica. A questi criteri vanno aggiunti anche quelli connessi al disturbo mentale: il rispetto delle norme totalmente inadeguato, non del tutto adeguato, parziale e limitato, in gran parte inadeguato. Per questo la persona va informata, formata e responsabilizzata.

B. Prevenzione per sotto-insiemi concentrici

In attesa della APP “Immuni”, che tracci i contatti, per gli utenti dei DSM-DP si può costruire la rete dei contatti e definirli ex ante come parte di un sotto-insieme comunitario che si impegna a collaborare per la prevenzione di Covid-19.

Questa rete si incentra sulla persona e i suoi contatti, a partire dalla famiglia e si estende per cerchi successivi, fino ai contatti occasionali. Essa include:

  • Contatti stretti
  • Contatti abituali/frequenza
  • Contatti occasionali

Per ciascun utente dovrà essere identificata e definita la rete delle relazioni, su un modulo scritto consegnato all’Ausl contenente i contatti, con numeri di tel. Vi è un referente del Gruppo, familiare o utente, che s’impegna al monitoraggio dei membri del gruppo e interviene attivando Medici di medicina generale o i Servizi in caso di sintomi sospetti. Il monitoraggio dovrà essere almeno settimanale e in questa prima fase due volte la settimana. Detti controlli saranno registrati nella scheda. Oltre a questo sono da prevedersi modalità per la corretta applicazione delle misure.

Nel gruppo dei contatti entra anche l’operatore di riferimento o il terapeuta. Questi s’impegna ad informare la persona sul proprio stato di salute relativamente a Covid-19.

In caso di positività di un membro del gruppo si attiva il sotto-insieme gruppale e al contempo quello che lo comprende, cioè le persone esterne al gruppo significative (ad es. i familiari di un operatore).

I livelli di rischio della Persona P sono quelli precedentemente descritti.

Se la persona presenta una situazione per la quale il rispetto delle norme igieniche è limitato o parziale o totalmente inadeguato andrà stilato un Piano di intervento e monitoraggio personalizzato.

Andranno inoltre monitorati, avendo come riferimento le prescrizioni preventive:

  • Tempi di contatto senza DPI adeguati
  • Distanziamento

Infine, dovranno essere adottate misure di protezione (mascherine ffp2) per gli operatori che sono in contatto con utenti che non riescono, anche dopo psicoeducazione e addestramento, ad utilizzare i DPI.

Note:

[1] Associazione Nazionale Medici di Azienda “Covid -19 Fase 2 Accompagnare il lavoratore al rientro al lavoro. Vademecum per il Medico Competente”. Quotidianosanità.it, 28 aprile 2020
[2] Aggiornamento Epidemiologico. Conferenza Stampa – 24 aprile 2020

*Direttore DSM-DP, Parma