Nelle ultime settimane sono state pubblicate anticipazioni e indiscrezioni sui piani allo studio per l’uso dei fondi europei del “Next Generation EU”. Riportiamo di seguito quelle relative alla Salute Mentale pubblicate da Quotidiano Sanità.

Aver cura delle persone con disturbi mentali: continuità delle cure, inclusione, interconnesione e digitalizzazione dei servizi territoriali: 1 miliardo

Il progetto intende riqualificare l’assistenza ai bambini/adolescenti/adulti con diverse problematiche di salute mentale attraverso una maggiore integrazione dei servizi afferenti ai Dipartimenti di Salute Mentale (età evolutiva/adulta) delle Aziende Sanitarie Locali con l’intera gamma dei servizi sanitari e sociosanitari, soprattutto distrettuali. Il progetto, attraverso una riqualificazione della rete dei servizi, intende:

  • Interconnettere, sfruttando le nuove tecnologie e la digitalizzazione, i servizi di salute mentale all’intera gamma dei servizi sanitari e sociosanitari, soprattutto in ambito di integrazione con l’assistenza primaria, i dipartimenti di prevenzione e i servizi sociali (terzo settore, associazioni di volontariato, etc.).
  • Garantire la continuità del sistema di cure per la salute mentale attraverso un coinvolgimento reciproco ed una integrazione formalizzata tra i servizi per l’età evolutiva e quelli dell’età adulta, in modo tale da consentire la diagnosi dei disturbi mentali in età evolutiva e il coordinamento integrato degli interventi per la persona nel passaggio dall’età evolutiva all’età adulta, incluso i contatti con i servizi scolastici per salvaguardare il diritto allo studio e alla socialità e gli interventi per i bisogni specifici in particolare nel passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta.
  • Ridefinire nuovi standard qualitativi delle strutture dedicate alle persone con disturbi mentali rendendole maggiormente aderenti ai loro bisogni/aspettative, valorizzando il loro carattere riabilitativo/abilitativo per promuovere le autonomie sociali e personali dell’individuo.
  • Valorizzare le competenze degli operatori impegnati nei servizi di salute mentale e implementare gli interventi formativi, tenendo conto che, da studi di comunità nei Paesi dell’Unione Europea, il 27% della popolazione adulta (18-65 anni) ha sperimentato almeno un episodio di disturbo mentale nell’ultimo anno (inclusi problemi derivanti dall’uso di sostanze, psicosi, depressione, ansia e disturbi alimentari).

Attraverso la realizzazione di soluzioni abitative, strutture sanitarie e sociosanitarie, di piccole dimensioni (4/5 posti letto con sostegno da 6-12 o 24 ore), intende sviluppare progetti di edilizia sostenibile e a basso impatto ambientale. Il progetto, inoltre, tramite interventi educativi utili all’abilitazione/riabilitazione degli assistiti, consentirà anche a fasce di popolazione, spesso emarginate, di superare il divario nell’accesso alle informazioni e all’utilizzo di piattaforme digitali, anche dedicate all’intervento a distanza e di possibile supporto al superamento dello stigma.

Il progetto ha considerato l’attivazione di 1 Centro di Salute Mentale (CSM) ogni 100.000 abitanti e 1 servizio di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza (NPIA) ogni 250.000 abitanti. Considerando un costo unitario di ristrutturazione di 360.000 euro a struttura, la stima è di circa 300 milioni di euro. Tenuto conto che si intendono rimodernare le strutture residenziali per soggetti affetti da salute mentale, la stima complessiva delle ristrutturazioni sull’intero territorio nazionale arriva a 700 milioni.

Fonte: Quotidiano Sanità