Pubblicati recentemente su Lancet Psychiatry i risultati di uno studio randomizzato su una popolazione forense maschile con diagnosi di disturbo di personalità antisociale, che ha dimostrato la superiorità di un intervento di gruppo e individuale basato sulla mentalizzazione rispetto all’intervento usuale sulla riduzione dell’aggressività.

Lo studio apre una breccia nel muro di scettiscismo sulla curabilità delle persone con questa diagnosi, alle quali si rischia di non offrire alcuno strumento terapeutico. L’intervento richiede un training limitato ed è quindi sostenibile. Se i risultati dello studio venissero replicati, l’intervento rappresenterebbe uno strumento da offrire ad una popolazione problematica ed “orfana” e aprirebbe la strada a studi che affrontino anche i segmenti più problematici di questa stessa popolazione.

Fonagy, P., Simes, E., Yirmiya, K., Wason, J., Barrett, B., Frater, A., Moran, P. A., & al., E. (2025). Mentalisation-based treatment for antisocial personality disorder in males convicted of an offence on community probation in England and Wales (Mentalization for Offending Adult Males, MOAM): a multicentre, assessor-blinded, randomised controlled trial. Lancet Psychiatry, 12(3), 208-219.

https://doi.org/10.1016/S2215-0366(24)00445-0