Alceste Santuari – Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia – Alma Mater Studiorum
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La moderna garanzia dei livelli essenziali di assistenza e delle prestazioni socio-sanitarie passa sia attraverso le responsabilità istituzionali degli enti pubblici preposti (Stato e Regioni) sia dal contributo e dall’impegno degli enti non lucrativi cui la Riforma del Terzo settore ha assegnato proprio la funzione di “innalzare i livelli di cittadinanza”, ossia gli Enti del Terzo settore.
In questa prospettiva, la Riforma in parola ha delineato un quadro giuridico e istituzionale che, recuperando una felice intuizione della legge di riforma dell’assistenza (legge n. 328/2000), ispirato al principio di sussidiarietà orizzontale, contempla forme di collaborazione tra aziende sanitarie ed enti locali, da un lato, ed Enti del Terzo settore, dall’altro. Si tratta di modalità di natura cooperativa, alternative alle tradizionali procedure di carattere concorrenziale, a mezzo delle quali le amministrazioni pubbliche possono individuare, insieme agli Ets, percorsi e processi partecipativi ed innovativi finalizzati a rispondere alle moderne domande di salute, tra cui, in particolare, quelle che emergono dalle persone con fragilità e disabilità.
Tra le forme di cooperazione che il Codice del Terzo settore individua, si registra, per quanto di interesse in questo contributo, la co-progettazione, procedura attraverso la quale enti pubblici ed enti privati non lucrativi condividono obiettivi, azioni ed interventi, risorse economiche, perseguendo, congiuntamente finalità di interesse generale. Una simile procedura, per la sua natura, per le dinamiche aggregative e innovative che è in grado di attivare, nonché per l’assenza di rapporti a prestazioni corrispettive, come, invece, accade nell’ambito delle gare d’appalto, si presta naturaliter ad “ospitare” e ad “agire” il metodo del Budget di Salute. Quest’ultimo, infatti, sottende rapporti collaborativi, integrati, non necessariamente fondati su contratti e sul coinvolgimento attivo delle associazioni dei pazienti/utenti. In altri termini, il Budget di Salute può essere l’esito di una concertazione tra diversi portatori di interessi, i quali trovano un giusto equilibrio nell’ambito di procedure amministrative capaci, da un lato, di valorizzare adeguatamente l’apporto di tutti i soggetti coinvolti e, dall’altro, di rafforzare il ruolo di coordinamento, regia e monitoraggio dell’ente pubblico.

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