Per la prima volta il rapporto OASI (Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario Italiano) dedica un intero capitolo ai temi della Salute Mentale. Si tratta di “Fabbisogni e modelli di servizio in trasformazione: il ruolo dei Dipartimenti di Salute Mentale” di Mario Del Vecchio, Laura Giudice, Francesca Lecci, Francesco Longo, Valeria Rappini. Il lavoro ha l’obiettivo di analizzare lo skill mix, le caratteristiche e il dimensionamento dei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM), per individuare le principali sfide gestionali con le quali i DSM dovranno confrontarsi. La metodologia utilizzata ha previsto:

A) la realizzazione di tre “case study” (ASL TO3, ASL Roma 1 e ASL Salerno), selezionati con il supporto del Coordinamento Nazionale dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale. Lo studio dei casi è stato condotto attraverso analisi documentale e interviste semi-strutturate.

B) La somministrazione di una survey proposta ai Direttori dei DSM (hanno partecipato 40 Dipartimenti di salute Mentale) in cui sono state raccolte informazioni relative a:

  1. struttura organizzativa del DSM, target prevalenti, risorse a disposizione e loro utilizzo;
  2. opinioni dei Direttori di Dipartimento su innovazioni e cambiamenti attesi nel prossimo futuro;
  3. breve descrizione del profilo del Direttore del DSM.

In generale, tra i diversi Dipartimenti e nei diversi contesti regionali è emersa una notevole disomogeneità e una marcata difficoltà ad evolvere verso una maggiore uniformità dei livelli di tutela della salute, con significative differenze di priorità, tipologie di risposta, dimensioni organizzative, risorse, numero di pazienti in carico.

In questo contesto si è cercato di situare le diverse vision in relazione all’importanza attribuita a quattro aree chiave:

  • attenzione al contesto sociale, in cui sono prioritarie per la tutela della salute mentale le interrelazioni con le componenti extra-sanitarie;
  • integrazione con aree di bisogno (dipendenze, disabilità, minori, anziani) e discipline confinanti;
  • consolidamento degli interventi tradizionalmente al centro del funzionamento del DSM per conseguire maggiore efficienza ed efficacia;
  • specializzazione relativa a specifiche aree di bisogno in termini di competenze professionali e strutturazione organizzativa.

Nella ricerca, emerge una difficoltà di declinare modelli operativi simili, anche a partire da visioni comuni. Ulteriore fattore che viene evidenziato, è la difficoltà della psichiatria nel confrontarsi con il tema degli esiti e della misurazione in generale.
Le disomogeneità in termini di visione, disegni e modelli probabilmente alimentano la difficoltà della psichiatria nella interlocuzione con il Sistema Sanitario nel suo complesso e certamente amplifica la difficoltà di contrattazione con le Aziende Sanitarie.

Rapporto OASI “Fabbisogni e modelli di servizio in trasformazione: il ruolo dei Dipartimenti di Salute Mentale”