A cura di Antonio Lora (a.lora@asst-lecco.it), Teresa Di Fiandra, Stefania Pollice e Ivan Limosani

Il progetto Joint Action ImpleMENTAL, finanziato dalla Commission Europea nel periodo 2021-2024, ha avuto la finalità di implementare nei Paesi partecipanti best practices nell’area della salute mentale a livello territoriale. Regione Lombardia ha rappresentato l’Italia ed è stata co-leader con la Germania del Work Package 5, che aveva la responsabilità dell’implementazione delle best practice nei 14 Paesi partecipanti, finalizzate all’attivazione di progetti territoriali di salute mentale e di deistituzionalizzazione. Il progetto pilota che Regione Lombardia ha attivato a livello regionale, è stato finalizzato a migliorare della qualità della cura ai giovani (18-30 anni) con disturbo borderline di personalità attraverso 1) l’erogazione di interventi psicosociali basati sulle evidenze e 2) la promozione della collaborazione intersettoriale con i servizi sociali e con le associazioni di utenti e familiari per favorire l’inclusione sociale e della recovery. Questo progetto ha interessato due terzi dei servizi regionali (18 DSMD) e circa 250 operatori.

GLI STRUMENTI
Nella Joint Action particolare attenzione è stata rivolta alla strutturazione del processo di implementazione e agli strumenti che i Paesi partecipanti hanno dovuto utilizzare per favorire e monitorare il processo di implementazione. Di seguito i principali strumenti utilizzati:

  • un modello generale di verifica periodica dei risultati (PDSA cycle);
  • analisi della situazione iniziale e dei bisogni a livello di sistema di salute mentale (Country Profile e Analisi SWOT);
  • definizione degli obiettivi del progetto (Theory of Change);
  • traduzione degli obiettivi in azioni da implementare (Piano di Azione);
  • indicatori di monitoraggio dell’implementazione e valutazione dei risultati;
  • sostenibilità del progetto dopo la fine della JA (Road Map).

La formazione sugli interventi psicosociali, attivata dall’Istituto Fatebenefratelli di Brescia è stata intensiva (circa 60 ore in presenza) ed ha coinvolto circa 300 operatori in presenza, mentre quella sulla pratica della recovery ha coinvolto l’Istituto Mario Negri attraverso un webinar di 4 ore.

I RISULTATI OTTENUTI
I principali risultati del progetto sono stati da un lato l’estensione del processo di implementazione, che ha interessato due terzi delle ASST lombarde (18 su 27), e dall’altro l’intensificazione degli interventi psicosociali basati su evidenze a circa 300 pazienti al di sotto dei 30 anni. Questi pazienti hanno visto non solo intensificarsi, ma anche diventare più precoci gli interventi raccomandati per il loro disturbo: il 68% ha ricevuto almeno cinque interventi psicosociali nei primi tre mesi di cura, il 57% almeno tre incontri di psicoterapia, il 43% almeno una seduta di psicoeducazione ed il 29% almeno una valutazione strutturata dal punto di vista clinico e diagnostico. Poco meno delle metà (43%) dei familiari è stato coinvolto in gruppi di psicoeducazione. Più nello specifico i gruppi di DBT social skill training sono stati attivati in nove ASST su dieci, mentre i gruppi familiari in due terzi delle ASST. Per quanto riguarda il processo di recovery ed inclusione sociale, in due terzi dei pazienti il Piano di Trattamento Individuale è stato definito con il paziente ed in un terzo anche con i servizi sociali, mentre tre quarti dei pazienti hanno avuto un case manager. Incontri informativi ed operativi con i servizi sociali sono stati attivati in meno della metà delle ASST e quelli con le associazioni di familiari in due terzi della ASST. Nelle ASST che implementavano sono invece mancate del tutto le attività di disseminazione dei risultati del progetto alla popolazione tramite i media tradizionali (giornali, radio e televisioni) ed i social media.

SOSTENIBILITÀ DOPO LA CONCLUSIONE DELLA JOINT ACTION
Il progetto lombardo JA impleMENTAL ha sviluppato una parte specifica per la sostenibilità del processo dopo la conclusione della JA. Come conseguenza di questa attività, Regione Lombardia ha finanziato il progetto RISE (Recovery, Inclusione Sociale, Empowerment), che su un arco di tre anni svilupperà i contenuti della JA in tutti i DSMD lombardi e permetterà di acquisire nuovo personale psicosociale per i Centri Psico-Sociali con questa finalità.

LE LEZIONI APPRESE

  • Le caratteristiche del sistema di salute mentale lombardo sono state essenziali per favorire l’implementazione di questo progetto, che non prevedeva alcun finanziamento aggiuntivo per il personale. La rete capillare e strutturata dei CSM ha lombardi, il reclutamento all’interno del progetto di personale in servizio non solo temporaneamente per la durata del progetto e la motivazione degli operatori a lavorare con i pazienti all’esordio sono stati fattori di successo.
  • Un altro fattore di successo è il fatto di avere seguito l’implementazione con strumenti strutturati di analisi dei bisogni, di definizione degli obiettivi, di pianificazione e monitoraggio delle attività.
  • È importante che le attività di informazione/formazione del progetto sul progetto coinvolgano non solo il personale “sul campo”, ma anche tutte le diverse figure professionali che a vario tipo partecipano al progetto, a partire da quelle apicali.
  • Devono essere attivati all’interno dei DSM processi di task-sharing che permettano ad operatori che non siano psichiatri o psicologi di erogare interventi psicosociali basati sulle evidenze e diventare case manager.
  • La formazione è decisiva per attivare il processo di implementazione, ma da sola non rappresenta il «proiettile magico» che garantisce il successo: va data invece maggiore attenzione al processo di implementazione dei contenuti della formazione.
  • Si è evidenziata la necessità di attivare un percorso di cura (PDTA) regionale, che riduca la variabilità nei trattamenti dei pazienti con disturbo borderline di personalità, oggi presente nei diversi DSM.
  • La collaborazione intersettoriale con l’area sociale dei Comuni, oggi a macchia di leopardo, va migliorata, inserendo questo obiettivo all’interno della pianificazione sia a livello di Regione Lombardia che della singola ASST.
  • Va dato un forte sostegno ai temi della recovery e dell’inclusione sociale, sia inserendoli all’interno del PDTA regionale, che coinvolgendo attivamente il paziente nella definizione del proprio programma di trattamento ed utilizzando specifici strumenti per valutare il processo di recovery
  • Anche lo sviluppo dell’attività rivolta ai familiari e di rapporti organici con le associazioni di utenti e familiari è “a macchia di leopardo”. È necessario quindi garantire in tutti i DSMD un collegamento organico con le associazioni di utenti e familiari per favorire un loro coinvolgimento nell’erogazione di interventi psicosociali, rivolti a familiari e concordati con il DSMD, e come alleati nel processo di recovery.
  • Il monitoraggio e la valutazione finale sono ormai tappe «obbligate» di qualunque progetto di implementazione ed il Sistema Informativo Salute Mentale rappresenta una importante risorsa per il monitoraggio e la valutazione, da utilizzare routinariamente per monitorare le attività erogate nell’ambito di progetti e per valutare la loro qualità. È necessario attivare a fianco di questo anche una valutazione dell’esito delle pratiche e dei trattamenti.

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Joint Action ImpleMENTAL: dal progetto europeo all’azione migliorativa di Regione Lombardia

Joint Action ImpleMENTAL: from the European project to the pilot implementation of Lombardy Region