Le riforme che accompagneranno il PNRR – a partire dal c.d. DM 71 – segneranno la direzione che il nostro sistema di welfare assumerà negli anni a venire. In questo scenario, e nei provvedimenti che seguiranno entro il prossimo 30 giugno, sarà ridefinito e potenziato il ruolo della Salute Mentale di Comunità. Si tratta della più ampia e decisiva opera di manutenzione e adeguamento del sistema di cura per la Salute Mentale dal suo disegno iniziale nella 833/78 e nei successivi Progetti Obiettivo.
Il tema della salute mentale di fatto non è esplicitamente trattato nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), ma deve declinarsi attraverso un’azione costante di sensibilizzazione verso tutti gli attori di area sociale coinvolti nelle iniziative e negli investimenti della Missione 5 (che include una serie di capitoli che hanno diretta relazione con le attività di salute mentale sul territorio).

In particolare, tra le tematiche trattate che fanno riferimento implicitamente anche al tema della salute mentale, possiamo considerare che nel PNRR si parla di:

  • sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti, dove dobbiamo necessariamente considerare anche le persone con problemi di salute mentale che raggiungono un’età avanzata;
  • sostegno alle capacità genitoriali, supporto alle famiglie e ai bambini in condizioni di vulnerabilità, affrontando così tematiche centrali per la salute mentale in termini di prevenzione. Promuovere salute mentale in un’ottica preventiva significa infatti realizzare iniziative dedicate all’infanzia e all’adolescenza, creando ambienti di vita sani e riducendo la vulnerabilità legata ai determinanti sociali di malattia;
  • rafforzamento dei servizi sociali per il sostegno alla domiciliarità;
  • percorsi di autonomia per persone con disabilità, dove la disabilità è ovviamente anche quella derivante da problematiche di tipo psichiatrico.

Oltre alla Missione 5, anche relativamente alla Missione 6 (dove si trovano investimenti relativi ad aspetti strutturali per la creazione o ristrutturazione delle case della comunità, degli ospedali di comunità, dei centri operativi territoriali) sarà necessaria una stretta interazione tra salute mentale, dipendenze, neuropsichiatria infantile e cure primarie, dove la salute mentale può assumere un ruolo di interlocutore privilegiato.

Nel PNRR le Missioni sociale e sanitaria procedono di fatto in parallelo, ma deve essere necessariamente realizzata una sintesi a livello territoriale, attraverso progettualità definite dalle politiche sociosanitarie territoriali, con il coinvolgimento della salute mentale.

Vai all’intervista a Fabrizio Starace “La salute mentale tra le righe del Pnrr”, pubblicata sulla rivista Forward .