La depressione perinatale rappresenta un problema di sanità pubblica per la considerevole diffusione in tutto il mondo, nei paesi a medio e alto reddito così come in quelli a basso reddito (Kariuki & Newton, 2022). In effetti gli indici economici, come la rete sociale di supporto, sono associati all’aumento di tale disturbo come si evince dai dati italiani grazie al network di “sorveglianza” promosso dall’Istituto Superiore di Sanità (Camoni et al., 2022). Negli anni 2019-2022 la percentuale di donne positive allo screening per depressione perinatale è aumentata di 14 punti, dall’11,6% del 2019 al 25,5% del periodo compreso tra novembre 2021 ad aprile 2022. Percentuali così alte non lasciano dubbi sulla necessità e priorità estendere i programmi di screening e di disporre di interventi che siano allo stesso tempo efficaci per promuovere una buona relazione madre-bambino e migliorare quanto prima possibile il benessere psicologico della futura partoriente con particolare attenzione al “clima emotivo familiare”. Quando si scrive relazione madre-bambino significa focalizzare l’attenzione sulla relazione già in essere durante la gravidanza poiché uno stato depressivo, e talvolta i meccanismi di coping non solo inefficaci ma controproducenti (si pensi al possibile uso di alcol per lenire la sofferenza o aiutare il sonno), interferiscono molto sullo stato di salute del nascituro come noto ormai da tempo (Kingston et al, 2012; Waters et al., 2014). Migliorare lo stato psicologico della madre, e delle relazioni intra-familiari, significa intervenire quindi anche in un’ottica di promozione della salute e di prevenzione di eventuali problematiche psicopatologiche nel bambino.

Il volume di Camoni, Palumbo e Gigantesco (in collaborazione con Barbano, Cattaneo e Dal Corso) si caratterizza come uno strumento di lavoro che risponde alla complessa problematica di tale disturbo e lo fa sia chiarendo in modo approfondito gli aspetti culturali con una struttura multidisciplinare, sia fornendo raccomandazioni terapeutiche evidence based. Per questo ultimo aspetto si consideri la presentazione dell’opera a cura della Professoressa Jeannette Milgrom, del Department of Clinical and Health Psychology and Parent-infant research institute dell’università di Melbourne, Australia, pioniere e tra i massimi esperti a livello internazionale. Il libro prende così origine da un sistematico lavoro di raccolta di diverse esperienze italiane in questo settore dei servizi sanitari, universitari, e dall’ impegno ventennale dei ricercatori dell’Istituto superiore di sanità. Con una struttura multidisciplinare i vari capitoli spaziano dall’antropologia alla psicobiologia, dalla genetica alla tecnologia dell’informazione, dalla suicidologia alla teoria dell’attaccamento, dalla psicopatologia all’economia, da prima del concepimento al rientro alla vita “lavorativa” attraversando così il periodo perinatale e del post-partum.

Nella prima parte “Verso la genitorialità” sono approfondite le tematiche dell’influenza che natura, cultura, mass-media, rappresentazioni stereotipate, hanno sulla identità genitoriale materna e paterna. Viene così descritta la relazione madre-bambino e padre-bambino, nell’ottica della teoria dell’attaccamento così come le difficoltà e i pericoli insiti nella coppia quando diventa famiglia e infine, la relazione tra depressione materna perinatale e strutture di personalità. Particolare attenzione viene data anche alla descrizione del funzionamento delle famiglie omo-genitoriali e alla formazione della genitorialità negli aspetti relativi alla costruzione inconscia della funzione genitoriale relativa all’orientamento sessuale, al genere, all’identità di genere e al legame biologico o meno con il figlio.

Nella seconda parte “Il periodo della gravidanza” sono affrontate le tematiche dell’attaccamento prenatale nella madre e come essa costruisca una rappresentazione del bambino sulla base dell’esperienza sensoriale e viscerale. Sono presentate quindi le importanti recenti evidenze epidemiologiche che riguardano:

  1. le ripercussioni che lo stress e la presenza di disturbi di ansia o depressivi nella madre possono avere sulla salute mentale del nascituro;
  2. i possibili meccanismi biologici coinvolti nella programmazione fetale e negli esiti a lungo termine, includendo i più attuali studi sulla mediazione epigenetica;
  3. la diffusione dei disturbi depressivi e d’ansia nel periodo perinatale, l’importanza dello screening precoce e del trattamento della depressione in epoca perinatale per ottenere migliori esiti di salute per la madre, per il bambino e per il nucleo familiare.

La sessione si conclude con il delicato tema delle esperienze traumatiche durante il parto, che possono essere associate a fenotipi clinici di depressione perinatale più severi e a ridotti livelli di resilienza.

Nella terza parte “Il post-partum e i primi due anni dopo il parto” viene trattato il tema della resilienza intesa come un processo continuo di crescita personale, di adozione di strategie di regolazione emotiva efficienti, di adattamento e di ricerca di equilibrio familiare e benessere, utile anche a superare la vulnerabilità e le sfide quotidiane che la gravidanza e il post partum comportano. Sono presi in esame i fattori psicologici, genetici e ambientali che caratterizzano l’eziologia dei disturbi mentali nel periodo perinatale e affrontato il tema della violenza che ha luogo tra le mura domestiche, il suicidio, l’infanticidio e infine, più in generale, il lutto.

Nella quarta parte “Genitorialità e rientro al lavoro” si affronta il tema, talora trascurato ma assai rilevante, del rientro al lavoro dopo la maternità e le nuove opportunità tecnologiche per supportare le donne tutelando il loro benessere individuale e organizzativo.

Nella quinta parte “Prendersi cura della salute mentale nel periodo perinatale” vi è una ampia disamina del trattamento dell’ansia e della depressione nel periodo perinatale nell’ottica delle diverse impostazioni teoriche (cognitivo-comportamentale, psicodinamico, psicoeducativo sia individuale che di coppia, familiare e di gruppo). Vengono fornite anche informazioni aggiornate sugli approcci web-based e sull’uso delle nuove risorse tecnologiche.

L’ultima parte del volume “Un programma-intervento di provata efficacia nella pratica dei servizi sanitari nazionali in Italia” approfondisce in modo particolare le tematiche oggetto di studio da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Nello specifico si descrive un percorso di presa di carico della donna con problemi di salute mentale nel periodo perinatale a partire dallo screening, per proseguire con l’approfondimento diagnostico e l’intervento per il quale è stata dimostrata l’efficacia nella pratica nei servizi italiani. Infine, ampio spazio viene dato ad una rassegna delle principali linee guida sulla salute mentale perinatale e alle conseguenze dell’impatto economico quando il problema del genitore che ne è affetto si estende al contesto familiare e particolar modo ai figli.

Si tratta di un’opera che fornisce al lettore interessato una conoscenza più approfondita del tema della salute mentale perinatale, andando al di là delle sue declinazioni più consuete, con una panoramica a tutto tondo di questa disciplina in continuo aggiornamento.

 

Bibliografia essenziale

  1. Kariuki SM, Newton CRJC. The importance of perinatal maternal depression as a public health problem in Africa. Lancet Psychiatry. 2022 Jul;9(7):527-528. doi: 10.1016/S2215-0366(22)00197-3. Epub 2022 May 19. PMID: 35598605; PMCID: PMC7613526.
  2. Camoni, L.; Mirabella, F.; Gigantesco, A.; Brescianini, S.; Ferri, M.; Palumbo, G.; Calamandrei, G.; on behalf of the Perinatal Mental Health Network. The Impact of the COVID-19 Pandemic on Women’s Perinatal Mental Health: Preliminary Data on the Risk of Perinatal Depression/Anxiety from a National Survey in Italy. Int. J. Environ. Res. Public Health 2022, 19, 14822. https://doi.org/10.3390/ijerph192214822
  3. Kingston D, Tough S, Whitfeld H. Prenatal and postpartum maternal psychological distress and infant development: a systematic review. Child Psychiatry Hum Dev 2012; 43: 683-714.
  4. Waters CS, Hay DF, Simmonds JR, van Goozen SH. Antenatal depression and children’s developmental outcomes: potential mechanisms and treatment options. Eur Child Adolesc Psychiatry 2014; 23: 957-71.

Risorse