La ricerca qualitativa ha contribuito in modo sostanziale all’umanizzazione dello sguardo degli specialisti e del pubblico sulla malattia mentale, facendone non una malattia da curare, ma un’esperienza trasversale a tutti gli esseri umani e pertanto condivisibile. L’articolo di Fusar-Poli, uscito sul numero 22 dell’ottobre 2023 di World Psychiatry, indaga con metodi qualitativi l’esperienza della depressione elaborando i frutti della ricerca qualitativa finora condotta in un dialogo con persone con esperienza di depressione. L’articolo si caratterizza per la pluralità di sguardi e di voci che vi hanno partecipato attivamente, tra cui, prima di tutte, quelle delle persone esperte per esperienza.

Nel confermare i risultati di altre sintesi, la revisione descrive in modo analitico e accurato i vissuti che caratterizzano l’esperienza di depressione e ne mostra l’ampia variabilità tra le persone (sul beneficio dei farmaci, su come viene intesa la recovery, sul rapporto coi professionisti della cura, sul ruolo degli altri, e altro). Tra questi vissuti, ne vengono messi in luce alcuni meno popolari nella ricerca qualitativa, quale la comunicazione che intercorre tra mente e corpo. L’insight fenomenologico che gli autori adottano nella sintesi contribuisce a enucleare il senso dell’esperienza di depressione come composizione di aspetti inestricabili in un’esperienza unitaria che è “una sorta di cambiamento esistenziale complessivo, uno spostamento che tutto trascina del senso di appartenenza del soggetto ad un mondo condiviso” e che fa definire la depressione come un disturbo dell’esperienza-del-mondo, che può prendere la forma di una disconnessione dagli altri.

Si tratta di uno studio che vuole e può aiutare i professionisti a valorizzare l’esperienza vissuta di malattia delle persone della cui cura sono responsabili. Questo dovrebbe venire fatto non in modo accessorio e accidentale rispetto all’abituale percorso diagnostico e di pianificazione della cura, perché nessuna relazione di cura può venire intrapresa senza l’integrazione del punto di vista del soggetto. Allo stesso modo, lo studio è utile alle persone con esperienza diretta di malattia e a chi sta loro accanto, per favorire il riconoscimento della propria esperienza e l’espressione del proprio disagio.

Bibliografia
Fusar-Poli P et al. The lived experience of depression: a bottom-up review co-written by experts by experience and academics https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/wps.21111. World Psychiatry 2023; 22:3