Ho letto con attenzione l’articolo di Giovanni Rossi ed, insieme con contenuti ampiamente condivisibili, ho trovato però alcune affermazione errate su quanto fatto da Regione Lombardia nel corso degli ultimi anni. Sono stupito, in quanto nel corso di un intervento di Stefania Borghetti e mio al Convegno dei SPDC No Restraint a Milano nel novembre scorso, avevamo già avuto modo di rettificare queste affermazioni, proprio alla presenza di Giovanni Rossi, discussant della sessione.

Nello specifico Giovanni Rossi scrive nell’articolo che “Emilia Romagna e Lombardia eseguono un monitoraggio puntuale. Nel primo caso è di supporto ad iniziative regionali (circolari, obiettivi di risultato, azioni formative) che stanno progressivamente riducendo il problema sino a rendere concretamente possibile l’obiettivo “contenzioni zero”. Nel secondo, invece, l’attenzione è posta sulla “precisione” del monitoraggio. Si raccomanda di eseguire le contenzioni secondo le linee guida e viene genericamente chiesto di ridurre le contenzioni.”

Regione Lombardia ha certamente attivato un monitoraggio da circa 10 anni e da due anni tale monitoraggio è stato informatizzato all’interno del sistema informativo regionale per la salute, ma non si è fermata alla “precisione del monitoraggio”.

Due anni fa ha prodotto e diffuso a tutte le strutture psichiatriche di ricovero le “Indicazioni regionali per ridurre la contenzioni nei reparti di psichiatria e NPIA” (ottobre 2018), raccomandazioni che intervengono sugli aspetti organizzativi che stanno alla base del fenomeno contenzione e che si richiamano alle Six Core Strategies, strategie che hanno mostrato in letteratura un’efficacia nel ridurre le contenzioni.

A breve verrà inviata a tutti gli SPDC, reparti di NPIA e REMS lombardi una check-list, basata sulle raccomandazioni del documento regionale, finalizzata a valutare la presenza di questi fattori organizzativi ed attivare azioni di miglioramento. Per due anni Regione Lombardia ha dato indicazioni ai Direttore Generali delle ASST di ridurre le contenzioni, facendole diventare obiettivi dei Direttori Generali stessi. Tutto questo (circolari, obiettivi di risultato, azioni formative), sono gli stessi strumenti attivati da Regioni, come la Regione Emilia Romagna: non mi sembra proprio che esista solo un’attenzione ad “eseguire le contenzioni secondo linee guida” o che porre obiettivi ai DG si possa qualificare come una “richiesta generica”… al di là delle semplificazioni, modificare l’assetto dei servizi di una Regione con 9 milioni di abitanti e 50 SPDC non è come operare su un singolo SPDC: è un’operazione di sistema complessa su cui Regione Lombardia si è impegnata attivamente da anni.

Cordiali saluti

Antonio Lora
Coordinatore del gruppo di approfondimento tecnico regionale sulla contenzione