La “United for Global Mental Health – UnitedGMH” ha pubblicato a luglio 2023 un documento contenente indicazioni (e link) su come identificare e utilizzare diversi tipi di dati relativi alla salute mentale, provenienti da una serie di fonti tra cui Governi, organizzazioni internazionali e sondaggi di opinione.
Il documento descrive i pro e i contro relativi ai diversi set di dati, identifica le attuali lacune nei dati ed elenca le raccomandazioni e le azioni necessarie per affrontarle.
Disporre di dati sulla salute mentale tempestivi, rappresentativi e di buona qualità è essenziale per orientare un adeguato processo decisionale, per definire appropriati investimenti e politiche.
L’Organizzazione mondiale della sanità stima che il primo anno della pandemia da Covid 19 abbia prodotto un aumento del 25% dei disturbi depressivi e dei disturbi ansiosi in tutto il mondo, dove maggiormente colpite sono le donne, i giovani e le persone con preesistenti problematiche di salute fisica.
In questo contesto, sono emerse però anche importanti lacune relative ai dati sulla salute mentale, in particolare per i paesi a basso e medio reddito. Il monitoraggio del 2023 prodotto dal Countdown Global Mental Health 2030 (di cui la UnitedGMH è partner) rileva che oltre la metà dei paesi non è in grado di confermare quanto spende per la salute mentale e oltre il 60% dei paesi non ha pubblicato un rapporto specifico sulla salute mentale basato sui dati degli ultimi due anni.
Particolarmente carenti sono i dati sulla salute mentale di bambini e adolescenti, specie nei paesi a basso reddito. Ciò desta particolare preoccupazione considerando che: a) il 50% dei disturbi mentali ha il suo esordio entro i 14,5 anni; b) a livello globale, si stima che un bambino su sette, tra i 10 e i 19 anni, conviva con un disturbo mentale; c) il suicidio è la quarta causa di morte nei giovani tra i 15 e i 19 anni.
I dati sulla salute mentale non riguardano semplicemente le stime di prevalenza e la copertura dei servizi, poiché essenziali sono anche i dati relativi ai determinanti sociali, economici e ambientali di salute mentale, nonché le politiche e le risorse finanziarie e umane dedicate in ogni paese.
Il documento indica i principali dati sulla salute mentale disponibili da fonti ufficiali (Governi e organizzazioni intergovernative come le Nazioni Unite) e da fonti non ufficiali (ad esempio il settore privato, le organizzazioni della società civile e i dati generati dai cittadini).