È stato recentemente pubblicato il Rapporto Salute Mentale (RSM) del Ministero della Salute relativo ai dati 2020 e la SIEP ha pubblicato nei Quaderni di Epidemiologia Psichiatrica, un’analisi qualitativa basata sulle informazioni ricavate dal Sistema Informativo Salute Mentale, sistematizzando le informazioni disponibili in un numero limitato di indicatori significativi e presentando il “posizionamento” delle Regioni rispetto al valore medio nazionale.

Utilizzando una serie di indicatori, sono stati quindi elaborati un Indice di Assistenza Ospedaliera e un Indice di Assistenza Territoriale per rappresentare sinteticamente la propensione delle diverse Regioni verso modalità di assistenza ospedaliera o territoriale.

Uno degli elementi emergenti, come nelle precedenti edizioni, è la disomogeneità nell’offerta dei servizi a livello regionale, dove P.A. di Trento, Friuli Venezia Giulia e Toscana presentano le migliori performance nelle attività territoriali e valori ridotti dell’indice di ospedalizzazione, mentre Sardegna, Campania e Calabria presentano bassi valori degli indici di performance. Sarebbe auspicabile che l’analisi qualitativa dettagliata possa tradursi in un concreto orientamento delle scelte strategiche di politica sanitaria.

I dati del RSM sono relativi al 2020 (che ha rappresentato anche il primo anno della pandemia da Covid 19) e nel periodo considerato è emersa una riduzione delle attività dei Dipartimenti di salute mentale, con una riduzione delle persone che hanno potuto usufruire dei servizi, delle prime visite e anche degli accessi in Pronto Soccorso e dei ricoveri, mentre sostanzialmente stabile si è mantenuto il consumo di tre categorie psicofarmacologiche prese in esame dal rapporto (antidepressivi, antipsicotici e litio). Sarà particolarmente interessante osservare i dati degli anni successivi, considerando che ad una iniziale riduzione delle prestazioni effettuate e dei servizi offerti in relazione alle restrizioni pandemiche, si è poi contrapposto un sensibile incremento delle problematiche correlate all’area della salute mentale. In questo contesto è essenziale valutare la messa in gioco di politiche sanitarie e strategie necessarie a fronteggiare la “pandemia psichica” e l’emergere di nuove fragilità in aree particolarmente sensibili della popolazione (pensiamo tra gli altri ai minori e ai giovani, agli anziani, alle persone e alle famiglie per le quali particolarmente duro è stato l’impatto dei determinanti sociali in epoca di pandemia).

Link relativi al Rapporto Salute Mentale: