Un recente lavoro di Maone et al. (2021) descrive l’attività di gruppi multifamiliari condotta in un’area metropolitana. I gruppi rappresentano un contesto dove i pazienti possono incontrarsi con altre persone e professionisti in modo libero ma strutturato, e con obiettivi non strettamente terapeutici. L’alto numero di pazienti che hanno partecipato da soli suggerisce che ciò corrisponde al bisogno auto-percepito di un ambiente aperto e libero che faciliti la condivisione di problemi e soluzioni. La buona tenuta degli interventi, l’alta partecipazione e la fattibilità a lungo termine suggeriscono che i gruppi multifamiliari possono essere implementati nei servizi di salute mentale di una grande città, sono sostenibili per molti anni e possono rappresentare una risorsa preziosa per molti pazienti e famiglie.