Una rete di “DSM sentinella” mirata al monitoraggio tempestivo dei bisogni di salute mentale

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), con il supporto della Direzione Generale della Prevenzione-Ufficio VI e della Direzione Generale della digitalizzazione del sistema informativo sanitario e della statistica-Ufficio di Statistica del Ministero della Salute, ha avviato nel dicembre 2020 un’indagine conoscitiva sul funzionamento dei servizi di salute mentale in Italia in corso di pandemia SARS-CoV-2, coordinata dal Centro di riferimento per le scienze comportamentali e la salute mentale dell’ISS. L’indagine si è articolata nel monitoraggio mensile (da gennaio 2021 a giugno 2021) del funzionamento dei servizi di salute mentale e ha coinvolto 37 Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) equamente distribuiti sul territorio italiano, i quali hanno generosamente dato la loro disponibilità a fornire periodicamente e tempestivamente i dati di interesse.

L’obiettivo dell’indagine è stato quello di monitorare, nel modo più tempestivo possibile, alcuni indicatori di attività dei servizi di salute mentale italiani e le loro variazioni nel tempo e nelle diverse aree geografiche con le loro specificità. In particolare, la rilevazione ha riguardato la dotazione e le tipologie di personale, le attività ospedaliere, residenziali e semiresidenziali e le prestazioni dirette alla persona inclusi gli interventi da remoto.

Questa indagine restituisce una fotografia dei DSM nei primi sei mesi del 2021, alle prese con carenze croniche precedenti alla pandemia, sia in termini di risorse umane che economiche, e di fronte al prevedibile aumento della domanda di cura in seguito all’impatto della pandemia su fattori sociodemografici e psicosociali. La rilevazione ha confermato marcate differenze tra i territori nella presa in carico, che riflettono una notevole eterogeneità dell’organizzazione dell’intera rete dei servizi dedicati alla salute mentale nei diversi territori. Laddove è stato possibile il confronto tra alcune delle variabili rilevate dall’indagine e gli indicatori del Sistema Informativo Salute Mentale (SISM) del Ministero della Salute, si è potuto confermare che l’emergenza pandemica ha influenzato i volumi di alcuni importanti indicatori di attività.

In particolare, tra i risultati più importanti dell’indagine si annoverano:

  • la diminuzione degli utenti trattati, confermando un andamento già osservabile in base ai dati del SISM a partire dal 2017. In particolare tale prevalenza (per 10.000 residenti ≥ 18 anni) era del 164,5 nel 2019, del 143,4 nel 2020 e cala al 125,4 nel primo semestre del 2021; a questa tenenza, che segnala una diminuzione costante negli ultimi anni nel ricorso delle persone con sofferenza mentale ai servizi, ha contribuito significativamente la chiusura di alcuni servizi convertiti temporaneamente in reparti Covid-19, nonché la maggiore difficoltà di accesso alle strutture sanitarie durante i picchi dell’epidemia;
  • la diminuzione delle dimissioni da strutture residenziali, un dato già presente nei dati SISM nel 2020 rispetto al 2019 ma ulteriormente accentuata nei primi sei mesi del 2021; questa riduzione del turnover degli ospiti suggerisce che queste strutture possano funzionare più da “case per la vita” che da tappe di un più articolato itinerario riabilitativo;
  • l’aumento progressivo degli interventi da remoto o comunque di modalità ibride di presa in cura, che nell’emergenza hanno consentito di mantenere la continuità assistenziale; l’emergenza ha di fatto legittimato l’impiego della modalità terapeutica a distanza nel campo della salute mentale, individuando il territorio della cosiddetta “telepsichiatria”, ancora largamente inesplorato e che merita grande attenzione attraverso un adeguato monitoraggio degli esiti, in particolare per quanto riguarda gli ostacoli che possono interferire con l’attuazione degli interventi e con la loro efficacia.
    Come dato positivo, si è registrato un generale incremento delle visite psichiatriche e psicologiche dal gennaio al giugno 2021, che segnalava la progressiva uscita dei servizi dall’emergenza pandemica.

Questa indagine ha dato l’avvio alla costituzione di una rete permanente di DSM “sentinella” che, grazie a un finanziamento ricevuto dal Ministero della Salute, sta venendo attualmente consolidata attraverso la formazione degli operatori nel campo dell’epidemiologia clinica e lo sviluppo di una piattaforma digitale per la raccolta dei dati sul funzionamento dei servizi. L’istituzione di una siffatta rete va nella direzione di un maggiore coinvolgimento dei servizi nella definizione e nella valutazione di indicatori di qualità dell’assistenza negli specifici territori. Questa rete, mirata al monitoraggio tempestivo dei bisogni di salute, potrà essere di aiuto ai decisori politici nelle scelte di programmazione sanitaria, anche oltre l’emergenza SARS-CoV-2.

Maggiori dettagli sull’indagine sono disponibili nel Rapporto ISTISAN 22/21