Di Giuseppe Tibaldi

“È stato sottoscritto ieri (31.7.24) da tutti i partiti in X Commissione (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato il Ddl 287 a firma di Daniela Sbrollini (IV) su “Disposizioni recanti interventi finalizzati all’introduzione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia all’interno del Servizio sanitario nazionale”. Il Disegno di legge, che è al centro di un’importante battaglia per promuovere il ruolo dell’attività fisica come volano per la salute, ha come obiettivo quello di rendere l’esercizio fisico prescrivibile proprio come un farmaco da parte del medico di medicina generale, pediatra di libera scelta e specialisti, per incentivarlo come strumento di prevenzione e di cura. Ora, con la sottoscrizione del Ddl da parte di tutti i partiti, si avvia un iter legislativo che nel suo ambito potrebbe essere veramente rivoluzionario.
“Lo sport è un ‘farmaco’ che non ha controindicazioni e fa bene a tutte le età – dichiara Sbrollini, Vicepresidente della X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro e previdenza sociale del Senato, Presidente dell’Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili – Il Disegno di legge che ho presentato intende dare la possibilità a pediatri, medici di medicina generale e specialisti di inserirlo in ricetta medica, così che le famiglie possano usufruire delle detrazioni fiscali. La speranza è che, recuperando attraverso il 730 parte dell’investimento, le persone siano incentivate a impegnarsi in attività positive per la propria salute”.

Pubblicato online da Quotidiano sanità

La sintesi offerta dal sito del governo inglese, sui benefici dell’attività fisica regolare, è fondata su centinaia di studi, di reviews, di riesame di tutte le review disponibili, come quella nel 2020 (Posadzki et al. “Exercise/physical activity and health outcome: an overview of Cochrane systematic reviews” BMC Public Health (2020) 20:1724 https://doi.org/10.1186/s12889-020-09855-3).

Nel campo specifico della salute mentale, la SIEP si è impegnata da più di 15 anni nella promozione delle evidenze realtive all’efficacia – pari e talora superiore agli antidepressivi – delle attività fisiche regolari nel trattamento delle depressioni lievi e moderate. Ma ha valorizzato tutte le evidenze realtive alla prevenzione delle problematiche cardio-metaboliche connesse all’utilizzo di molti psicofarmaci di ampio utilizzo. Il rumore di fondo che si è venuto a creare sulla correzione generica degli “stili di vita” ha finito, a mio personale avviso, per dedicare un’attenzione più occasionale alla centralità dell’esercizio fisico regolare.
Riporto volentieri a galla la bella vignetta che ci regalò il vignettista Riccardo Marassi (marito della Prof.ssa Magliano), in occasione della Giornata Scientifica del 2010 ad Arezzo.

Una delle sfide fondamentali che affronteranno i parlamentari (in particolare, i moltissimi medici che ne sono entrati a far parte) è quella di scegliere quali siano le modalità di incentivazione più efficaci, sia sul versante delle famiglie interessate, sia sul versante delle strategie coperta in prima persona dal Servizio Sanitario Nazionale, nel caso di alcune patologie di particolare rilevanza per la popolazione italiana (il diabete, le cardiopatie ipertensive e, sicuramente, la depressione).

La promozione dell’attività fisica e sportiva non può, infatti, che avvenire su tutti i livelli della tutela della salute fisica e mentale: il livello micro (famiglie e associazioni sportive), il livello meso (assessorati provinciali e regionali, aziende sanitarie locali) fino al livello macro (inserimento nei LEA, come interventi finanziati ed esigibili).
Le esperienze internazionali sono moltissime e vanno sicuramente tenute in grande considerazione, soprattutto in temini di piena traducibilità – nella vita quotidiana degli italiani – delle evidenze di efficacia da tempo disponibili.

Altre referenze bibliografiche
1. Noetel et al (2024) “Effect of exercise for depresssion: systematic review and networw meta-analysis of randomized controlled trials” BMJ 2024;384:e075847 http://dx.doi.org/10.1136/
2. Giandonato J. A et al. (2021). Improving Mental Health through Physical Activity: A Narrative Literature Review. Physical Activity and Health, 5(1), pp. 146–153. DOI: https://doi.org/10.5334/paah.108
3. Gasana et al. (2023) “A systematic review and meta-analysis of the long-term effects of Physical activity interventions on objectively measured outcomes” BMC Public Health (2023) 23:1697 https://doi.org/10.1186/s12889-023-16541-7
4. Gelius P et al. (2020) “What are effecctive policies to promote physical activity? A systematic review of reviews” Preventive Medicine Reports, 18, 100195 https://doi.org/10.1016/j.pmedr.2020.10109
5. WHO guidelines on physical activity and sedentary behaviour: at a glance (2023) https://www.who.int/europe/publications/i/item/9789240014886