A luglio 2022 è stato pubblicato il Rapporto OsMed 2021 dall’ Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), relativo dati di prescrizione farmaceutica in Italia nel 2021. Il rapporto consente di definire l’assistenza farmaceutica in ambito territoriale e ospedaliero, sia a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) che tramite l’acquisto privato da parte del cittadino, attraverso i diversi flussi informativi disponibili.

Nel rapporto OsMed si sottolinea che la depressione è di fatto una delle condizioni che impatta maggiormente sulla salute e sulla qualità della vita, aumentando i costi socio-sanitari, il rischio di comorbidità e mortalità associate. In Italia si stima che circa 3 milioni di persone siano affette da depressione (considerando le varie forme) e che circa il 6% degli adulti tra 18 e 69 anni riferisca sintomi depressivi, più frequenti con l’avanzare dell’età, nel sesso femminile, nelle situazioni socio-economiche più svantaggiate e nelle persone affette da patologie croniche. Numerosi studi hanno però evidenziato che una percentuale ridotta di soggetti riceve un trattamento con antidepressivi appropriato (ad es. solo il 40% dei nuovi trattati, effettua il trattamento per più di 3 mesi).
Nel 2021 il consumo di antidepressivi rappresenta il 3,4% del consumo totale di farmaci in Italia (tra gli antidepressivi gli SSRI costituiscono il 70 % del consumo).
Le regioni del Centro hanno un livello di utilizzo superiore di circa il 10% rispetto al Nord e di circa il 30% rispetto al Sud, con un’ampia variabilità regionale e per macro-aree.
L’incremento del consumo di antidepressivi nel 2021 è in linea con la tendenza degli anni precedenti e non sembra influenzata dalla pandemia.
Circa il 7% della popolazione italiana, nel 2021, ha utilizzato antidepressivi, con un aumento di uso nel sesso femminile e all’aumentare dell’età. La durata media di trattamento è 8 mesi, anche se un’elevata percentuale di soggetti rimane in trattamento per meno di 6 mesi ed il 12,2% riceve una sola prescrizione (in ipotesi per disturbi diversi dove forse potrebbe essere indicato un trattamento non farmacologico). La percentuale di soggetti con bassa aderenza al trattamento è in media del 27%.
Considerando i dati epidemiologici derivanti da una rete di MMG distribuiti omogeneamente sul territorio nazionale, si rileva, nel 2021 un aumento dei nuovi casi di depressione e un aumento della prevalenza di depressione, specie nel sesso femminile e negli anziani. Considerando però la variazione percentuale tra 2021 e 2020, si osserva una maggiore variazione percentuale nelle fasce di età più giovani.
Nel 2021 solo il 30,9% dei pazienti è trattato farmacologicamente, con una riduzione dello 0,3% rispetto al 2020.
Nel rapporto OsMed si sostiene infine che dato l’elevato livello di inappropriatezza prescrittiva, è necessario definire un nuovo rapporto tra medicina specialistica e medicina generale e favorire studi su “real world” per meglio definire il profilo rischio-beneficio degli antidepressivi.

Relativamente ai disturbi psicotici, il rapporto OsMed evidenzia che essi costituiscano un problema significativo da un punto di vista di costi sociali e sanità pubblica, sottolineando come la schizofrenia sia inoltre associata a morte prematura 2-3 volte superiore rispetto alla popolazione generale.
Dal 2014 al 2021 il consumo di antipsicotici è aumentato di oltre il 20%. Si rileva inoltre una notevole variabilità regionale non attribuibile ad una diversa prevalenza delle patologie mentali. La prevalenza d’uso di antipsicotici aumenta con l’età; in media ogni utilizzatore è trattato per oltre quattro mesi, anche se metà degli utilizzatori rimangono in trattamento per meno di due mesi e il 12.3% riceve una sola prescrizione nel corso dell’anno.

Vai sul sito di AIFA per scaricare il Rapporto OsMed e documenti correlati:
https://www.aifa.gov.it/-/l-uso-dei-farmaci-in-italia-rapporto-osmed-2021