Sono stati raccolti i primi dati relativi alla ricerca promossa dalla SIEP dal titolo: “Studio multicentrico nazionale sui fattori correlati all’attuazione dei Trattamenti Sanitari Obbligatori nei Servizi di Salute Mentale”, che ha coinvolto diversi Servizi in Italia. Lo studio è iniziato a settembre 2022 ed è uno studio osservazionale retrospettivo-prospettico, che si pone quale obiettivo quello di individuare i fattori correlati all’attuazione dei trattamenti sanitari obbligatori in alcuni Servizi di salute mentale italiani, esplorando le possibili correlazioni tra dimensioni organizzative e strutturali dei Servizi, atteggiamento verso la coercizione degli operatori, numerosità e caratteristiche di TSO e ASO in un periodo di riferimento (12 mesi).

Lo studio, tra gli altri dati, prevede la compilazione, da parte degli operatori, della SACS (Staff Attitude to Coercion Scale), scala a 15 item in auto-somministrazione che esplora l’atteggiamento degli operatori verso la coercizione in salute mentale (coercizione intesa come “costrizione ad un trattamento involontario, spesso associata all’uso della forza, come ad es. isolamento; contenzione meccanica, fisica, farmacologica; trattamento obbligatorio”).

Relativamente alle prime 153 schede SACS compilate, è stata effettuata un’analisi di regressione per analizzare la relazione tra SACS punteggio totale e diverse variabili indipendenti quali: età; sesso; professione; contesto lavorativo; da quanti anni svolge la professione; da quanti anni lavora in quel Servizio. Da questi dati preliminari emerge una un’influenza significativa della professione, dove gli psichiatri presentano punteggi totali alla SACS significativamente più bassi (corrispondenti ad un atteggiamento meno favorevole verso la coercizione) rispetto ad altre figure professionali quali infermieri e OSS; un’influenza significativa degli anni totali di professione, dove aumenta l’atteggiamento favorevole alla coercizione all’aumentare degli anni di professione (da considerare che alcune figure professionali quali infermieri e OSS possono aver lavorato in precedenza anche in contesti diversi da quello della salute mentale); mentre all’aumentare degli anni di lavoro nel Servizio dove gli operatori svolgono attualmente la professione, si osserva una significativa riduzione dell’atteggiamento favorevole verso la coercizione.

Considerando che la ricerca ha avuto inizio a settembre 2022, quelli proposti sono per ora soltanto pochi dati preliminari, relativi alle prime schede SACS inviate da alcuni centri, mentre il focus dello studio sarà esplorare le possibili correlazioni tra dimensioni organizzative e strutturali dei Servizi, atteggiamento verso la coercizione degli operatori, numerosità e caratteristiche di TSO e ASO nel periodo di riferimento.

Studio SIEP sui TSO: i primi dati