Negli ultimi anni le differenze di genere sono divenute una tematica molto discussa in Italia in molteplici settori: da quello sociale ed economico, a quello culturale e scientifico, e infine a quello sanitario. In medicina le differenze tra uomini e donne nell’incidenza, nella prevalenza, nella fenomenologia clinica, nel decorso e nell’esito di un gran numero di condizioni di malattia sono state oggetto di studio e di speculazione sin dagli albori della medicina stessa, e lo stesso vale per la psichiatria. Senza entrare in una disamina delle vicende storiche che hanno contraddistinto le teorie e le ipotesi sulle differenze di genere in psichiatria nel corso dei secoli, l’avvio di ricerche sulle differenze di genere condotte con metodologie rigorose può forse essere temporalmente collocato negli anni Cinquanta del secolo scorso, allorquando venne progettato e poi realizzato lo Stirling County Study in Canada da Alexander H. Leighton e Jane Murphy. Negli anni Settanta furono quindi Myrna Weissman e Gerald Klerman a studiare le differenze di genere nella depressione. Da allora quest’area di indagine si è gradualmente accresciuta, e rappresenta oggi una dimensione imprescindibile di analisi in tutti gli studi osservazionali e sperimentali. Tuttavia, a fronte di un aumento delle conoscenze sulle differenze di genere in salute mentale, la traduzione di tali conoscenze in programmi e interventi mirati alle specificità biologiche, sociali e culturali di uomini e donne è tuttora largamente assente. Mentre sono stati pubblicati vari volumi su questo tema in lingua inglese, non è mai stata resa disponibile agli operatori della salute mentale italiani un testo che fornisse un panorama esaustivo e critico delle conoscenze in quest’area. Il volume qui presentato colma quindi una significativa lacuna, e ha l’ambizione di fornire un’analisi accurata e approfondita delle principali differenze tra uomini e donne nelle molteplici condizioni cliniche che sono l’oggetto della pratica clinica quotidiana nell’area della salute mentale. Una maggiore consapevolezza delle differenze di sesso e genere nel campo della salute mentale rappresenta non solo un passo verso una medicina più equa e inclusiva, ma anche un’occasione per sviluppare trattamenti realmente personalizzati, capaci di rispondere alle esigenze specifiche di ogni individuo.
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