Il Global Mental Health Summit (GMHS) tenutosi a Roma il 13 e 14 ottobre u.s. ha registrato la partecipazione di più di 50 delegazioni di Paesi e Organizzazioni Internazionali, ed ha ribadito il ruolo centrale di un approccio alla salute mentale incentrato sulla comunità. Nel Report Conclusivo, del quale forniamo la versione italiana, viene sottolineato che il benessere mentale è profondamente influenzato dai determinanti sociali della salute e che lo sviluppo di sistemi di salute mentale di comunità integrati nei sistemi sociali e di welfare richiede il superamento dei vecchi sistemi incentrati sull’ospedale, ma anche un cambiamento di mentalità. In primo luogo, riconoscendo e aumentando i diritti umani delle persone che soffrono di malattie mentali. In secondo luogo, programmando la riallocazione delle risorse e assicurando finanziamenti adeguati, in linea con quelli stanziati per la salute fisica. È stata inoltre confermata la necessità di includere i problemi mentali e psicosociali nell’impegno per la preparazione alle emergenze, secondo il principio BBB (building better before). Particolare attenzione è stata dedicata alla promozione del benessere mentale dei lavoratori, attuando adeguati interventi sul posto di lavoro e riducendo lo stigma legato alla malattia mentale. È stato inoltre riconosciuto che le risorse umane per la salute mentale sono insufficienti e distribuite in modo diseguale per soddisfare i bisogni della popolazione. Per affrontare questa criticità, è stato riconosciuto che anche gli operatori non specializzati possono svolgere un ruolo importante nella promozione della salute mentale attraverso interventi progressivamente più intensi, in particolare in contesti con scarse risorse finanziarie o difficoltà nel reclutare personale sanitario. Inoltre, l’uso delle nuove tecnologie può aiutare i professionisti della salute mentale a migliorare ciò che fanno e a sviluppare nuovi modi per fornire interventi terapeutici che hanno dato prova di efficacia, al fine di migliorare l’accesso, la presa in carico e la resilienza dei servizi. Infine, grande attenzione è stata posta ai problemi di salute mentale dei giovani e delle popolazioni migranti. I bambini e gli adolescenti, a causa della loro elevata esposizione a esperienze avverse e ambienti rischiosi, continuano a sopportare il peso maggiore dei problemi di salute mentale a livello globale. Anche nei Paesi con sistemi sanitari consolidati, la maggior parte dei bambini e degli adolescenti con problemi di salute mentale e psicosociali non riceve il sostegno di cui ha bisogno. D’altro canto, migranti, richiedenti asilo e rifugiati sono esposti a diversi fattori di stress per il benessere mentale e durante tutto il ciclo migratorio possono essere presenti barriere all’accesso a un’adeguata assistenza per la salute mentale. Tutti i Paesi e le Agenzie Internazionali partecipanti al Summit Globale sulla Salute Mentale hanno individuato nelle raccomandazioni del Piano d’azione globale dell’OMS per la Salute Mentale 2013-2030 lo strumento da applicare per migliorare le misure integrate di salute mentale in tutte le fasi della vita, impegnandosi a monitorare e documentare, anche nel contesto dei prossimi Summit annuali per la Salute Mentale i progressi compiuti per far avanzare un approccio incentrato sulla comunità.
Global Mental Health Summit, Roma 13-14 Ottobre 2022. Report Conclusivo