Come procede nel corso degli anni il funzionamento personale e sociale delle persone con disturbi dello spettro schizofrenico (DSS)? Il percorso è invariabilmente deteriorativo o no? Come si presenta l’esito funzionale in un setting naturalistico comunitario dopo 24 anni di malattia?
Per rispondere a questi interrogativi sono stati studiati retrospettivamente 63 pazienti con disturbi dello spettro schizofrenico che vivono in comunità, in carico a due centri di salute mentale.

Purtroppo le evidenze sono sconfortanti: i DSS si confermano disturbi afflittivi che colpiscono i giovani e le loro famiglie e necessitano di cure, sostegno e assistenza di qualità. Permane forte la necessità di sviluppare modelli organizzativi e culturali in grado di intervenire prima dell’esordio delle psicosi attraverso misure preventive sia universali che su popolazioni a rischio. Queste misure non necessariamente sono sanitarie, ma anche sociali, demografiche, pedagogiche e politico-istituzionali in senso lato in grado di contrastare efficacemente l’uso di droghe, e di promuovere e valorizzare il ruolo educativo e formativo della scuola in una nuova prospettiva culturale sociale matura e partecipativa.

Storia naturale dei disturbi dello spettro schizofenico: uno studio italiano